“Mal d’estate”: quando l’estate diventa un problema

“Mal d’estate”: quando l’estate diventa un problema

A cura della dott.ssa Cinzia Guida, Psicologa-Psicoterapeuta

Estate uguale… consulenza psicologica!

Mentre generalmente si associa il periodo estivo a sole, mare, relax, divertimento, i dati indicano che nel periodo estivo si verifica un aumento del 12% delle depressioni, rispetto al periodo invernale, quello che, appunto, viene definito genericamente “mal d’estate”.

In realtà, ci riferiamo ad un vero e proprio disturbo che colpisce sia in estate che in inverno, seppure con modalità differenti, individuato nel 1984 dallo psichiatra Normann Rosenthal della Georgetown University School of Medicine, che prevede ipersonnia o insonnia, irritabilità, difficoltà di concentrazione e di memoria, tendenza all’isolamento, spossatezza, un disturbo molto simile alla depressione vera e propria, ma limitato nel tempo e che segue la ciclicità delle stagioni (SAD – Disturbo Affettivo Stagionale). È possibile che si verifichi, inoltre, un aumento di un più generale disagio psicologico caratterizzato da ansia, irritabilità, disturbi del sonno, inappetenza.

Le motivazioni del “mal d’estate”

Ma come mai si registra un tale incremento del disagio psicologico in un periodo che dovrebbe essere destinato, al contrario, al recupero del benessere psicofisico per ripartire più carichi di energie e affrontare al meglio l’autunno e poi l’inverno? I fattori sono molteplici.

Il clima influisce sulle depressioni stagionali

Innanzitutto, le modificazioni climatiche quali aumento della temperatura, dell’umidità e il maggior numero di ore di luce causano cambiamenti fisici. Affrontare il caldo può sembrare ad alcuni impresa impossibile, tanto da far aumentare il senso di rabbia e frustrazione.

Gli sbalzi di temperatura dovuti anche all’uso di condizionatori negli ambienti chiusi, causano spesso malanni fisici quali tosse e raffreddore.

L’aumento delle ore di luce fa diminuire i livelli di melatonina (l’ormone del sonno) e influisce sulla produzione di serotonina, tanto da causare spesso alterazioni significative del ritmo sonno-veglia.

La valenza psicologica dell’estate

La stagione estiva ha una valenza psicologica potente:  è il periodo delle tanto agognate vacanze, ossia di un periodo vacante, appunto, di impegni, commissioni, orari da rispettare, responsabilità e, molto spesso, ci si può scoprire in seria difficoltà davanti alla possibilità di godere e  di gestire tanto tempo libero. Ciò può elicitare una sensazione di ansia e di angoscia da prestazione.

Siamo sicuri di essere pronti alle vacanze?

È come se la nostra mente, sempre stretta in una vita quotidiana spesso piena fino all’intollerabile, si trovasse totalmente inadeguata di fronte all’assenza di impegni, o, paradossalmente, si sentisse in dovere di corrispondere all’ennesimo imperativo sociale che vuole che in vacanza ci si diverta, ci si abbronzi, ci si rilassi, ci si ricarichi e si facciano tutte quelle cose che non si fanno in un anno intero, in un clima di pressione e necessità, tanto che si può parlare di “stress da vacanza”.

Ancora, se siamo persone socialmente attive, è probabile che il periodo estivo si riveli un momento di fruttuoso riposo e divertimento.

Al contrario, se siamo persone poco socievoli e solitarie anche in inverno, è possibile che ci troviamo ad affrontare un periodo di vera solitudine poiché le città tendono a svuotarsi, amici, parenti partono per le loro vacanze magari lasciandoci soli ad affrontare un tempo  vuoto.

Chi soffre maggiormente del mal d’estate?

Si possono identificare, inoltre, delle categorie di persone che possono essere più esposte di altre ad un tempo di vera solitudine e quindi sono maggiormente sottoposte al rischio di sviluppare una depressione estiva.

Nel periodo estivo si verifica un aumento delle depressioni che vengono definite genericamente “mal d’estate”. Come mai? Cosa accade? Motivi e rimedi.

Innanzitutto gli anziani. Frequentemente le persone anziane restano sole nelle case di città. Afflitti e costretti a restare in casa per evitare la calura, spesso sono predisposti a maggiore disidratazione, scarsa aderenza alle terapie farmacologiche, frequenti fratture dovute a cadute, proprio per il maggiore isolamento a cui sono soggetti. Il senso di solitudine favorisce lo sviluppo di sentimenti di tristezza e malinconia oltreché un senso di paura e angoscia per l’impossibilità di rivolgersi a qualcuno in caso di necessità.

Anche  chi è affetto da disturbi psichici subisce un brusco cambiamento. In particolare chi soffre di disturbo bipolare è più esposto ad attraversare una forte fase maniacale, dovuta, a quanto sembra, alla maggiore esposizione alla luce e alle ridotte ore di sonno, magari proprio a causa del caldo.

Spesso, i malati vengono lasciati soli nelle loro case, favorendo, ancora, sentimenti di tristezza e solitudine.

La condizione sociale ed economica può influire sulle depressioni estive

Infine, resta il caso di chi versa in situazioni economiche e sociali non favorevoli, magari non svolge un lavoro adeguatamente retribuito o si è trovato senza lavoro.

Non possedere i mezzi economici per poter staccare, lasciare la propria consueta abitazione di città e recarsi in un posto di vacanza, può essere una ragione in più per far sì che si sviluppino sentimenti di forte rabbia e frustrazione, nonché di autosvalutazione e tristezza.

Consigli per il mal d’estate

Dunque, l’estate non è tutta rose e fiori, come si può pensare ma può nascondere delle insidie che possono condurre ad una vera e propria sofferenza psicologica. In tali casi, appare quanto mai importante rivolgersi ad uno specialista della salute mentale che possa guidare in un percorso di consapevolezza e sostegno.

Bibliografia

In ottemperanza alle nuove misure riferite al decreto regionale 599/2022 e successivo 515 che assegna nuovi tetti di spesa alle strutture sanitarie accreditate, si informa i gentili utenti che le prestazioni eccedenti dovranno essere erogate in regime privato.

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