Bambini e caldo. La febbre da colpo di calore

Bambini e caldo. La febbre da colpo di calore

I bambini piccoli, a causa della fisiologica immaturità del loro sistema di scambio di calore con l’ambiente esterno, sono più vulnerabili degli adulti ai cosiddetti “colpi di calore”. Tali episodi risultano più diffusi nella fascia di età da 0 a 4 anni e si presentano per lo più nelle giornate caldo-umide, quando le condizioni ambientali sono più sfavorevoli per consentire la dispersione del calore corporeo. La sensibilità del bambino verso queste condizioni è molto alta: possono bastare esposizioni al caldo di soli 20 minuti, per generare il problema.

Ma come facciamo a riconoscerlo?

Un colpo di calore si manifesta con un rialzo termico che può anche superare i 38 gradi (nei casi più seri la temperatura può giungere fino a 40°C) e, in genere, porta alcuni sintomi correlati tipici che rendono il colpo di calore riconoscibile anche a un occhio meno esperto. Oltre al rialzo febbrile il bambino (se è in grado di esprimere il suo disagio) lamenta debolezza, mal di testanausea (che può essere seguita anche da vomito). Se invece è molto piccolo e non riesce a verbalizzare il suo disagio, mamma e papà noteranno che è pallido e le mucose appaiono poco idratate. Manca la consueta vivacità e, anzi, le azioni appaiono poco coordinate. Nelle situazioni più serie può anche verificarsi una perdita di coscienza e si possono presentare crisi convulsive.

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